E&M

2001/1

Michele Calcaterra Alessandra Bianchi

Il patrimonio immobiliare degli enti religiosi. Caratteristiche, criticità, direttive di gestione e opportunità di valorizzazione

Rilevanti cambiamenti hanno interessato, negli anni recenti, il mercato immobiliare: crescita di interesse, uscita dalla “stasi” del passato, legami sempre più intensi con i mercati finanziari. Tutto ciò ha portato alla diffusione di strumenti innovativi di finanza immobiliare e ha arricchito il quadro dell’offerta con figure di investitori professionali, quali i fondi immobiliari. In questa sede si vuole porre l’attenzione sul mondo religioso ed ecclesiastico, proprietario di un patrimonio immobiliare ragguardevole, finora rimasto ai margini di questo rinnovamento. Il patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici e religiosi presenta, infatti, proprietà peculiari – frammentarietà, rilevanza di immobili strumentali, presenza di immobili unici dal punto di vista storico e architettonico e quindi diffìcilmente gestibili che determinano esigenze gestionali particolari. In seguito, l’analisi si soffermerà sui criteri che hanno, fino ad ora, guidato la gestione del patrimonio immobiliare di tali enti, con lo scopo di pervenire a un giudizio complessivo di efficienza ed economicità della gestione. Poiché le attuali direttive di gestione non sono compatibili con i principi di efficienza ed economicità, occorre pensare a regole nuove, in grado di garantire il rispetto delle esigenze e del carisma degli enti religiosi e, allo stesso tempo, di valorizzare il patrimonio immobiliare. Allo scopo sono state elaborate due matrici, utili sia per delineare gli elementi fondamentali del problema sia per intravederne le possibilità di soluzione. Da ultimo, si rifletterà sulle possibili interrelazioni tra il patrimonio immobiliare degli enti religiosi ed ecclesiastici e il mercato finanziario.

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