E&M

2005/5

Daniela Toccafondi

Ombre cinesi nel distretto di Prato

Dal 1° gennaio 2005 lo smantellamento dell’Accordo Multifibre, l’entrata della Cina nel WTO e la liberalizzazione degli scambi hanno prodotto un’inondazione di capi di abbigliamento nei mercati europei. Le merci in entrata dilagano e i prezzi sono al ribasso. Con macabra ironia, gli operatori pratesi parlano di un vero e proprio tsunami. Il distretto pratese è sottoposto a una doppia sfida a causa dello straordinario sviluppo della Cina: per la pressione competitiva cui sono sottoposte le imprese e, nello stesso tempo, per la consistente comunità di immigrati che si è insediata nel distretto, dove vive e lavora. La comunità cinese a Prato è oggi considerata una delle più consistenti concentrazioni in Europa. Difficile ipotizzare un afflusso così massiccio in assenza di potenzialità dell’economia locale. Come conseguenza, Prato è alla ricerca di un nuovo equilibrio, di un nuovo assetto sociale e urbano, mentre le istituzioni locali si trovano di fronte alla complessità di una società multietnica. Quali effetti ne possono derivare per il futuro? Molto dipenderà dalla volontà unita alla capacità del sistema produttivo e della comunità pratese di metabolizzare i migranti per trarne energia. Il prerequisito è che si instauri un circolo virtuoso, un coinvolgimento attivo fra sistema produttivo, comunità locale con le sue istituzioni e centri di formazione e di ricerca.

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