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Articolo rivista (E&M - 2010/1) Puricelli Marina

Una relazione unica, anzi normale

Riscopriamo il rispetto e la fiducia al centro di rapporti di lavoro che, credo, meriterebbero di essere raccontati nelle aule di formazione agli imprenditori e ai manager di domani.

Articolo rivista (E&M - 2001/1) Schillaci Carmela, Di Gesù Cristina, Di Guardo Chiara

Microelettronica e imprenditorialità verso lo sviluppo di un polo hi-tech nell’area catanese

Nel bacino catanese, la cosiddetta Etna Valley, si sta sviluppando un agglomerato a elevato contenuto tecnologico, luogo di interscambio tra i “centri” di produzione della conoscenza (grande impresa hi-tech, università, centri di ricerca pubblici e privati ecc.) e le iniziative imprenditoriali che si localizzano attorno ad essi. Nel caso specifico, la presenza a Catania della STMicroelectronics ...

Articolo rivista (E&M - 2006/6) Rea Andrea

Vino di qualità: un benchmark per la competitività del made in Italy

La scelta di un numero crescente di produttori agricoli e non agricoli per il vino di qualità ha aumentato il valore aggiunto del vino, risvegliata la domanda interna, aperto i mercati internazionali, collocando la produzione enologica in una posizione di spicco nella bilancia commerciale italiana e tra i comparti trainanti del made in Italy. Già in tal senso possiamo definire la trasformazione ...

Articolo rivista (E&M - 2008/6) Jommi Claudio, Otto Monica

La gestione delle politiche pubbliche a sostegno delle biotecnologie: il caso tedesco

Questo lavoro analizza le politiche pubbliche a sostegno del settore biotecnologico attuate negli ultimi dieci anni in Germania, valutate con riferimento a tre cluster (Rhineland, Monaco e Berlino), in termini di 1. impatto quantitativo (nuove imprese, occupazione nel settore, brevetti, prodotti in pipeline per fase di sviluppo, attrazione di capitale privato); 2. modalità con cui tali politiche ...

Articolo rivista (E&M - 2010/4) Mauri Chiara

Dal prodotto al cliente: la crisi come opportunità di cambiamento strategico. Il caso OMET

Il cambiamento non si annuncia come una sterzata a 360° ma come un progressivo spostamento del fuoco dal prodotto al cliente. Ripercorriamo i punti salienti di questa evoluzione, che coinvolge pressoché tutti gli aspetti dell’azienda: il portafoglio prodotti, la gestione delle relazioni con i clienti, il sistema informativo, le responsabilità e le attività del personale nelle sue varie funzioni.

Articolo rivista (E&M - 2010/5) Puricelli Marina

Allied International: un caso atipico

La finanza qui è solo uno strumento al servizio dello sviluppo, l’alleanza con il partner straniero nasce dalla consapevolezza delle debolezze reciproche, la delocalizzazione viene interpretata come avvicinamento al cliente, la managerialità mantiene un connotato “umano” sotto la guida di un ex dipendente diventato a pieno titolo imprenditore.

Articolo rivista (E&M - 2010/5) Velli Renato

Alleanze internazionali in Val Tidone. Il caso del Gruppo Allied International

L’attenzione al mercato ha portato opportunità di crescita grazie a innovazioni di processo e di prodotto. Con mente aperta al cliente, nei fatti e non solo nelle dichiarazioni di intenti.

Articolo rivista (E&M - 2011/01) Puricelli Marina

Una favola d’impresa. Il caso della Fratelli Fantini spa

Da far conoscere ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro, poiché contiene tutti quegli elementi che rendono un’azienda un luogo in cui passare gran parte della propria vita imparando con soddisfazione a fare cose belle e difficili.

Articolo rivista (E&M - 2011/02) Preti Paolo, Saronni Christian

Le reti fra imprese: il Consorzio Classico Italia

Nel momento della difficoltà a stare da soli sul mercato, ma anche per andare più veloce e più lontano nel momento dello sviluppo, c’è sempre l’opportunità della collaborazione interaziendale.

Articolo rivista (E&M - 2011/03) Puricelli Marina, Saronni Christian

Quando la rete fa la forza: il caso Diconet srl

Una rete di imprese, compartecipate tra loro, che offrono sviluppo e realizzazione di diversi processi senza però correre il rischio di diventare un’azienda troppo grande e in questo modo perdere la specializzazione del singolo artigiano.