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Articolo rivista (E&M - 2003/1) Canova Gianni, Salvemini Severino

 Capitani coraggiosi

Due modelli di leadership a confronto (e in conflitto) in un film americano che racconta – dal punto di vista dei russi – un episodio reale (e misconosciuto) della guerra fredda nei primi anni sessanta.

Articolo rivista (E&M - 2012/04) Canova Gianni, Salvemini Severino

Io sono Li. Ma noi siamo qui?

In un bar di Chioggia si captano fremiti d’amore fra la barista cinese e un vecchio pescatore di origini polesane. Celebrato come il film sorpresa della scorsa stagione, Io sono Li di Andrea Segre mette a fuoco con delicatezza di toni la crisi identitaria che si può generare in soggetti coinvolti in processi di rapida transizione verso società multiculturali.

Articolo rivista (E&M - 2003/4) Canova Gianni, Salvemini Severino

L’operaio e il cellulare

Nel film di Riccardo Milani, Il posto dell’anima, una rappresentazione non scontata delle trasformazioni indotte dalle nuove tecnologie e dalla globalizzazione sull’identità individuale e collettiva dei lavoratori.

Articolo rivista (E&M - 2015/01) Canova Gianni, Salvemini Severino

Oltre la siepe del conformismo. Il giovane favoloso

Dalla casa-carcere di Recanati ai salotti intellettuali di Firenze fino all’esplosione di popolaresca vitalità dei vicoli di Napoli, Il giovane favoloso di Mario Martone rilegge la vita di Giacomo Leopardi come una sofferta ma continua sfida alle convenzioni del suo tempo, e come una romantica rottura del conformismo in nome del diritto di tutti alla felicità. Una vita esemplare, piena di suggestioni ...

Articolo rivista (E&M - 2013/5) Canova Gianni, Salvemini Severino

Tutti pazzi per Rose. La segretaria, il coach e il brivido della dattilografia

Attraverso l’epopea di una segretaria anni cinquanta che si rivela la più veloce al mondo nel battere i tasti della sua macchina da scrivere, il regista francese Régis Roinsard disegna con Tutti pazzi per Rose una sorridente metafora di alcuni dei valori fondanti del capitalismo. Ma ci regala anche una fiaba color pastello intrisa di ottimismo e di fiducia nel merito e nel talento.

Articolo rivista (E&M - 2011/04) Canova Gianni, Salvemini Severino

Il discorso del re. Leadership e inadeguatezza

Con l’aiuto di un geniale logopedista di origine australiana, re Giorgio VI d’Inghilterra riesce a vincere la balbuzie e a diventare un bravo comunicatore radiofonico. La storia di questa sua vittoria sulla paura di comunicare è il tema centrale del film di Tom Hooper Il discorso del re .

Articolo rivista (E&M - 2006/5) Canova Gianni, Salvemini Severino

Il manager sui tacchi a spillo

Nei panni dell’elegantissima direttrice della più autorevole rivista di moda americana, Meryl Streep dà vita a una strepitosa figura di manager in gonnella. E il film che la mette in scena, Il diavolo veste Prada di David Frankel, offre un interessante modello di organizzazione e di direzione in un’azienda caratterizzata da un alto livello di creatività intellettuale.

Articolo rivista (E&M - 2009/6) Canova Gianni, Salvemini Severino

L’inchiesta e l’invettiva

Che cos’è diventato il capitalismo nell’epoca della crisi globale? Michael Moore, già regista del discusso Fahrenheit 9/11 , con il suo ultimo film Capitalism: A Love Story prova a ragionare sul costitutivo innamoramento degli americani per il capitalismo anche di fronte a dati che dicono che il 99% degli abitanti USA ha sempre di meno e che l’1% ha sempre di più. Ma più che i toni dell’inchiesta, ...

Articolo rivista (E&M - 2014/1) Canova Gianni, Salvemini Severino

Una piccola impresa meridionale

Sono persone diversissime ma accomunate da un forte senso di disagio verso un mondo con cui non sono più in sintonia. La decisione di ristrutturare il faro diventerà lo stimolo per una rinascita prima esistenziale e poi anche imprenditoriale. Dopo Basilicata coast to coast , il nuovo film di Rocco Papaleo traccia una suggestiva metafora di start-up innovativa.

Articolo rivista (E&M - 2009/2) Canova Gianni, Salvemini Severino

L’io e l’altro

Nel suo ultimo, bellissimo  film (Gran Torino, 2009) Clint Eastwood interpreta un ex operaio di Detroit, razzista e rancoroso, che impara a poco a poco a convivere con gli immigrati di ultima generazione, scoprendo i vantaggi di una società multiculturale. Nella sua parabola esemplare ci sono utili indicazioni anche per il funzionamento delle organizzazioni complesse nel mondo globalizzato.